La compagnia O Thiasos s’ispira a questo termine profondamente poetico, non per nostalgia di un passato che non può tornare, ma perché lo sente vicino, simbolo vivo della propria impresa: tornare nello spazio vivo della natura attraverso il movimento, la parola narrante e il canto come elementi performativi originari, attraverso il mito come ricerca fertile tra passato e futuro e incontrando un pubblico mobile e presente, interessato ad una trasformazione armoniosa della nostra vita.
O Thiasos TeatroNatura® è stata fondata nel 1992 per partecipare al Festival di ricerca teatrale di Sant’Arcangelo (dir. Antonio Attisani), con una versione al femminile e immersa nella natura, di “Aspettando Godot” di Beckett.
Fin dall’inizio (vedi www.thiasos.it) la compagnia era composta – non per scelta, ma neppure per caso – da un gruppo di donne consapevoli che nella società patriarcale in cui viviamo, lo sfruttamento della natura e la svalutazione della donna sono strettamente correlati e all’origine di un sistema profondamente ingiusto. Per una felice e misteriosa coincidenza, il termine thiasos ricorda anche la comunità nella Grecia antica delle giovani donne educate da Saffo all’amore per la natura, all’amicizia reciproca e alla poesia – che lei stessa inventò in Occidente. L’immersione teatrale nella natura non nasce come denuncia ideologica, ambientalista o femminista, ma dà voce a una necessità vitale di ribellione culturale, al desiderio di riconnettersi alla natura attraverso la presenza e la ricerca teatrale in un concreto e costante contatto con essa. Sviluppando linguaggi e strutture performative e contemplative in grado di creare esperienze poetiche collettive, la compagnia O Thiasos TeatroNatura® indaga la possibilità di una nuova alleanza tra viventi, di una trasformazione percettiva verso un modo di vivere rinnovato.
Aprendosi a nuove collaborazioni attraverso i laboratori e i progetti teatrali che lo richiedono, la compagnia, nell’intento di proteggere una continuità di lavoro comune per sviluppare un linguaggio sempre più preciso, ha attraversato in trent’anni, lunghe fasi caratterizzate da alcuni ensemble di attrici e attori.
Attualmente la compagnia è stabilmente formata dal tiaso delle attrici, da Maria Pesaro all’amministrazione, da Lorella Cacciamano in segreteria. Collabora per la grafica Andrea Wöhr.
Diplomata in viola al Conservatorio G.Verdi di Milano (2001). Ha studiato danza Contact Improvisation e danza contemporanea con Ariella Vidach a Milano e ha conseguito il diploma del Corso professionale per danzatori a Lucca studiando con Roberto Castello, Cristina Rizzo, Virgilio Sieni, Enzo Cosimi, Chiarlotte Zerbey e Alessandro Certini.
Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo, curriculum teatro, presso l’Università “Sapienza” di Roma con tesi di laurea in Drammaturgia. Nel 2006 inizia la formazione nel gruppo di ricerca Genius Loci, con la compagnia O Thiasos TeatroNatura. Nel 2007 entra a far parte del gruppo nel quale lavora come attrice in diverse produzioni e progetti speciali approfondendo l’aspetto della narrazione teatrale sotto la guida di Sista Bramini, attrice, regista e fondatrice di O Thiasos TeatroNatura.
Consegue la Laurea quadriennale D.A.M.S indirizzo teatro, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna discutendo una tesi sul teatro contemporaneo nella natura, seguendo il lavoro, in particolare, di tre compagnie italiane: O Thiasos TeatroNatura, Le Ariette e Koinè.
Nel 2007 Si diploma come burattinaia presso l’Atelier delle Figure (Cervia) frequentando la scuola annuale di formazione “Il Mestiere del Burattinaio”.
Laurea triennale in Lettere e Filosofia, corso di laurea DAMS, curriculum Teatro, presso L’ Università di Bologna. Tesi di laurea in antropologia dello spettacolo sulle forme contemporanee della ritualità nello sciamanismo siberiano, con ricerca sul campo nella Repubblica di Tuva. Nel 2005 fonda, con Carla Taglietti, la compagnia Le Strologhe, il cui repertorio teatrale e la proposta formativa per bambine/i e ragazze/i vertono principalmente su racconti, musiche e canti di differenti tradizioni, messi in scena tramite le tecniche del teatro d'attore, di figura e di narrazione.
Come attrice narratrice, in un contatto diretto con il pubblico, assorbe le atmosfere del luogo per irradiarle in un atto performativo in cui la parola, radicata nella ‘danza sottile’ del corpo e in dialogo spesso con il mito classico, è accompagnata da musica vocale e strumentale dal vivo.
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